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MANUALE DI AUTO DIFESA DEL BAGNANTE

23-05-2005
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PERCHÉ UN MANUALE DI AUTODIFESA DEL BAGNANTE?
Perché ce n’è bisogno! Perché i prezzi altissimi, gli interminabili muri di recinzione che nascondono il mare, le vere e proprie palazzine di cemento alzati sulla sabbia, le innumerevoli attività che nulla hanno a che vedere con la balneazione, i prezzi altissimi, inducono la maggior parte delle persone a credere che le spiagge e gli stabilimenti siano circoli privati. Invece si tratta di concessioni pubbliche, ovvero di terreno vincolato e protetto che noi (lo Stato) abbiamo dato in concessione a privati: loro avrebbero potuto realizzarvi limitate strutture per la balneazione, cabine, bagni ecc., in cambio avrebbero dovuto mantenere pulito e fruibile l’arenile e fornire servizi.

Investire nella balneazione rende: avete mai provato a calcolare quanti soldi si ricavano tra affitti delle cabine, ombrelloni, sdraio, biglietti d’ingresso, per non parlare della ristorazione, dei gelati e delle bibite! Niente di male, ovviamente, guadagnare è legittimo. Non è legittimo però pensare di guadagnare di più grazie a strutture e attività abusive. Sul solo litorale ostiense, limitatamente al periodo 1997-8, sono state emesse circa 20 ordinanze di demolizione di abusi gravi, peraltro mai eseguite perché sospese dal Tar cui gli imputati avevano fatto ricorso: da 4 anni attendiamo che il Tar si degni di emettere la sentenza definitiva, una sentenza che nessuno, tranne i Verdi, ha mai sollecitato. Ora, basterebbe che il Comune di Roma e il XIII Municipio, parte lesa, sollecitassero l’emissione della sentenza (dopo 4 anni sarebbe anche ora!). Il XIII Municipio, governato dal centro destra, ha addirittura votato contro la nostra richiesta di accelerazione delle sentenze! Intanto si continuano a commettere abusi. Risultato: le spiagge sono sempre meno accessibili per chi non voglia pagare prezzi altissimi, il mare è ormai scomparso dietro muri e strutture di cemento, le spiagge libere sono quasi scomparse. Prossimo obiettivo di questo lucroso affare le spiagge di Capocotta e Castel Porziano, le quali, benché super protette da vincoli, stanno per cadere vittime di quel processo che definiremmo di “stabilimentizzazione” che ha radicalmente e negativamente trasformato il litorale ostiense. Cosa fare? Resistere, resistere, resistere! Non dobbiamo smettere di esigere il rispetto dei nostri diritti, né di chiedere che siano puniti gli abusi. Lo scopo di questo piccolo vademecum è proprio questo: di fornire alcune indicazioni utili al bagnante almeno per tutelare i suoi diritti elementari, quelli che né l’arroganza di alcuni né le sanatorie hanno ancora aggredito.

COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO?
Le spiagge libere di Ostia nel tratto urbano rispecchiano l’andamento storico e le abitudini della balneazione nel litorale romano: dall’apparizione dei primi stabilimenti si è assistito alla progressiva sparizione dell’arenile libero che anche grazie alle istituzioni impotenti, distratte o stranamente assenti, certamente insensibili alla tutela delle spiagge libere, hanno decretato la quasi completa estinzione sia dei caratteri originari dell’ambiente di Ostia, sia della possibilità di fruizione libera dell’arenile, a favore di gestori spesso improvvisati di attività balneari economicamente altamente redditizie anche se per pochi a danno della collettività e dell’ambiente stesso. Le spiagge libere oggi rimaste su un totale di 10 chilometri di costa urbanizzata rappresentano solo appena il 15% del fonte mare con tratti di diversi chilometri ormai completamente cementificati ed esclusi alla libera fruizione. La situazione più sconcertante è quella del tratto tra il confine della Riserva Presidenziale al termine del Lungomare Amerigo Vespucci e il Pontile di Ostia: appena il 6% rispetto agli stabilimenti, mentre migliora ma solo nella quantità, nel tratto dal Pontile di Ostia al Nuovo Porto di Roma raggiungendo il 47%. Le conseguenze di tali scompensi compromettono l’aspetto democratico e della legalità dell’utilizzo del demanio marittimo e, soprattutto, il tentativo di rendere Ostia turisticamente gradevole e appetibile: per quale strano motivo il turista italiano o peggio ancora europeo, dovrebbe apprezzare il nostro lungomare? Non può vedere il mare, non può accedere alla spiaggia difesa nella stagione invernale anche dal lato mare da una serie interminabili di degradanti bandoni metallici, non può vedere il mare nascosto da muri di confine, cancelli e recinzioni metalliche con aggiunte tende, stuoie e ogni altro tipo di telo plastificato. Oggi, permangono ancora esempi di abusi palesi sulle spiagge libere di Ostia città, rappresentate da chioschi non autorizzati, chioschi fortemente ampliati con vetrate fronte mare e ristoranti Pub, nonostante le denuncie e le ordinanze di demolizione, ma qui entra in gioco la diversa volontà, non sempre manifesta ai cittadini, delle altre forze politiche che in simbiosi con lo scarso tempismo dell’amministrazione del XIII Municipio hanno consentito e consentono a privati di usufruire di una spiagge libere di 5000 mq, pagandone solo per poche decine di mq.

Perché ci sono tutti questi stabilimenti?
Con non poca amarezza e un non celato rimpianto per le sorti delle coste del Lazio in genere e di Ostia in particolare, viene naturale pensare a come sarebbe potuto essere oggi l’arenile di Roma senza la cementificazione diffusa e continua degli stabilimenti con un modello di urbanizzazione diverso, più rispettoso per il delicatissimo e unico sistema dunale di Ostia e per il verde in genere. Ma soprattutto non si può non constatare che da cittadina affacciata al mare e ad esso legata da valori ambientali, economici, turistici, Ostia si è trasformata progressivamente in metropoli altamente urbanizzata in cui anche percorrendo il lungomare si ha la netta sensazione di percorrere il viale di una città come le altre, del mare non si percepiscono i colori, i rumori, la salsedine e solo raramente compare qualche sprazzo di visuale, sempre parzialmente occultata da cartelloni, inferriate, divisori o giardini artificiali opportunamente rialzati per nascondere le visuali. La comparsa degli stabilimenti si compie utilizzando permessi per l’esercizio della balneazione, rilasciati, nelle diverse epoche storiche, prima dal Governatorato di Roma, poi dal Ministero della Marina e infine dalla Capitaneria di Porto di Roma e attualmente dal Comune di Roma in virtù della subdelega Regionale del 1998. La “tecnica” di occupazione progressiva dell’arenile è variata con il mutare delle esigenze della popolazione e con la diversa normativa a tutela del demanio marittimo. Dopo i primi impianti sperimentali in una Ostia integra e tutta da “scoprire” aumenta sempre più la richiesta di un “posto al mare” e la balneazione si trasforma in modello “Versilia” con esigenze diverse quali la cabina e i servizi per tutti i ceti popolari con ovvie diverse e ingenti esigenze di spazio che hanno determinato richieste di autorizzazioni riferite non più a piccole strutture per la ristorazione, ma progressivamente a complessi in muratura comprendenti, cabine, passeggiate, spogliatoi, servizi, bar, ristoranti, piscine, campi da tennis, locali da ballo, discoteche, locali commerciali anche non connessi alla balneazione. I progetti, fino all’avvento della Legge Galasso, erano approvati con unica autorizzazione ambientale rappresentata dalla legge 1497 del 1939, oltre le consuete autorizzazioni edilizie, allora licenze, poi concessioni e in epoca di scarsa sensibilità nei confronti della tutela delle coste o delle dune, è facile immaginare la relativa facilità con cui venivano rilasciate sia le concessioni balneari che i permessi a costruire, ma erano comunque strutture di un certo rilievo architettonico con un legame con la storia stessa di Ostia. Poi, tra gli anni 50 e 60 la “tecnica” è mutata con richieste di concessione demaniale per la balneazione, spesso con piccole strutture prefabbricate, e porzioni di arenile di modeste dimensioni, poi occupate da strutture sempre più estese e sempre meno precarie, ricorrendo a tutti gli strumenti resi disponibili dalla normativa urbanistica che non ha mai tutelato la salvaguardia dell’arenile di Roma, ma soprattutto ricorrendo alla voluta poca chiarezza e ai vuoti delle norme tecniche stesse del Piano Regolatore che ha equiparato le spiagge a zone verdi definendole all’art. 15, con due sibilline righe, zone in cui è possibile realizzare “particolari insediamenti di attrezzature a carattere pubblico, necessari alla agibilità e alle funzioni di tali impianti”. Non è migliorata molto la situazione con l’avvento della legge Regionale 30 del 1974 e le sue successive modificazioni, in cui la Regione Lazio, delegata dallo stato alla tutela ambientale delle coste ha emanato una normativa che imponeva limiti di 0,001 metri cubi per metro quadro di edificazione, ma contemporaneamente consentiva deroghe che vanificavano i limiti stessi. I limiti comunque esistenti, pur se parziali, caotici e volutamente complicati da far rispettare, sono stati agevolmente aggirati dall’emanazione dei cosiddetti “Condoni Edilizi” del 1987 e del 1994, le due leggi che hanno consentito la devastazione finale delle nostre spiagge con oltre 50 richieste di sanatoria edilizia (vedi capitolo successivo) per strutture di tutti i tipi ma con una cosa in comune: cemento, cemento, cemento. La contemporanea presenza di norme restrittive come la Legge Galasso 431/85 oggi Legge 490/99, del Piano Territoriale Paesistico del Lazio adottato nel 1987 ma approvato solo nel 1998, sono state vanificate dalla caratteristica stessa delle norme, compenetrate una all’altra con deroghe contraddittorie e rimandi alle norme di PRG e da altre leggi dello stato come quella (457/78 legge Nicolazzi) regolante le ordinarie e straordinarie manutenzioni che consentiva sotto forma di ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie, la demolizione e ricostruzione di manufatti che quasi sempre cambiavano aspetto e dimensione (vedi Tibidabo, Rotonda, ABC Beach). Negli ultimi anni, tra il 1996 e il 2001 abbiamo assistito poi all’approvazione di numerosi progetti da parte del Comune di Roma, o su ricorso al TAR da parte del Commissario ad Acta, in cui mediante i pareri (!) favorevoli degli organismi comunali, regionali e statali delegati alla tutela dei vincoli ambientali, sono state autorizzate le ristrutturazioni che oggi vediamo, con immense colate di cemento armato per piattaforme di sostegno di cabine, piscine, locali commerciali.

LE NORME DISAPPLICATE
La revoca delle concessioni
Non contenti di quanto “edificato” molti gestori balneari hanno pensato bene di continuare a costruire anche in difformità dalla concessione edilizia o addirittura senza alcuna concessione edilizia. L’unica speranza, di poter impedire ulteriori abusi edilizi, era rappresentata dalla vigilanza della Capitaneria di Porto di Roma, competente fino al 1999 al rilascio e al rinnovo delle concessioni per la balneazione e dalle norme del Codice della Navigazione, che obbligano i concessionari al rispetto delle leggi dello stato, pena la revoca e la decadenza dalle concessioni demaniali stesse.
Tranne rare eccezioni, a fronte di progetti approvati dalle istituzioni locali (Comune e Regione) nessuno praticamente ha mai avviato le procedure di revoca e decadenza della concessione demaniale (ampiamente ricorrenti) previste dalle lettere a), c) e f) dell’art. 47 del Codice della Navigazione per i concessionari che violavano le leggi dello stato: “L’amministrazione può dichiarare la decadenza del concessionario: [...] C) per mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale era stata fatta la concessione, [...] F) per inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione, o imposti da norme di leggi o di regolamenti.”
Demolizioni
Nel XIII Municipio del Comune di Roma, a carico di alcuni stabilimenti balneari, sono state riscontrate violazioni edilizie all’art. 14 della Legge 47/85. Solo tra 1994 e 1998 sono stati emessi circa 20 provvedimenti di demolizioni, in gran parte su denuncia e pressioni dei Verdi. Tutte le ordinanze sono state sospese dal TAR su richiesta di chi ha commesso l’abuso e il Comune di Roma, parte lesa, non ha mai chiesto l’accelerazione dei tempi di emissione della sentenza, la quale non potrà che essere di conferma della demolizione. Prima di allora, e tra 1999 e 2002 sono stati effettuate decine e decine di ulteriori abusi. A quanto risulta quasi nessuno è stato oggetto di ordinanza di demolizione.

L’ACCESSO AL MARE
Vediamo cosa dice, a proposito di accesso alle strutture balneari, l’ordinanza di balneazione del Comune di Roma in vigore:
ROMA Art. 8 - diritto di transito
Negli stabilimenti balneari che non confinano almeno per un lato (ovvero distino più di 50 m.) con un tratto di spiaggia libera accessibile o con un varco di accesso alla spiaggia, deve essere consentito al pubblico l’accesso gratuito agli stabilimenti stessi, durante l’orario di apertura, esclusivamente per raggiungere la battigia e la fascia di 5 m. a ridosso di essa destinata al libero transito, secondo le prescrizioni di cui all’art. 4 lett. j della presente Ordinanza Comunale. I concessionari dovranno apporre in modo ben visibile ad ogni ingresso degli stabilimenti, nonché sul lato mare, apposita cartellonistica riportante le seguenti diciture:
Vediamo ora cosa accade in altre città marittime d’Italia:
LIVORNO, Ordinanza n. 38/1997
1.1. I concessionari di strutture balneari devono:
1.1.1. Assicurare il libero e gratuito transito attraverso gli ingressi dello stabilimento o complesso balneare ed attraverso l’area in concessione, a tutti coloro che intendono raggiungere tratti di spiaggia libera, la battigia, o, comunque, il mare qualora non sia possibile accedere altrimenti alle predette zone attraverso passaggi pubblici liberi ed agevolmente praticabili. Chi si avvale di tale possibilità, d’altra parte, non deve ne trattenersi in tali ambiti oltre il tempo strettamente necessario, ne fruire dei relativi servizi, se non previo il pagamento delle tariffe previste.
TERMOLI, Ordinanza n. 14/2000
5.1.1 I concessionari di strutture balneari - prima dell’apertura al pubblico e fermo restando quanto previsto al punto 1.2 del precedente hanno l’obbligo di:
5.1.1.d non promuovere qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato della concessione o la destinazione all’uso pubblico;
5.1.1.r non svolgere attività diverse da quelle indicate nella concessione o comunque regolamentate;
5.1.1.u consentire a chiunque l’accesso alla spiaggia.
5.1.2.a I concessionari di strutture balneari - prima dell’apertura al pubblico - hanno facoltà di:
recintare le zone in concessione - fatta salva la fascia dei 5 metri dalla battigia - con sistema a giorno di altezza non superiore a metri 1,30 che non impedisca, in ogni caso, la visuale del mare;
PORTOFERRAIO, Ordinanza n. 40/97
1.1 I concessionari di strutture balneari devono:
1.1.1 Assicurare il libero e gratuito transito attraverso gli ingressi dello stabilimento o complesso balneare ed attraverso l’area in concessione, a tutti coloro che intendono raggiungere tratti di spiaggia libera, la battigia, o, comunque, il mare, qualora non sia possibile accedere altrimenti alle predette zone attraverso passaggi pubblici liberi ed agevolmente praticabili. Chi si avvale di tale possibilità, tuttavia, non deve né trattenersi in tali ambiti oltre il tempo strettamente necessario, né fruire dei relativi servizi, se non previo
pagamento delle tariffe previste
Cosa ne deduciamo? Che le altre ordinanze sono molto più rigorose per quanto riguarda gli obblighi dei gestori e più “democratiche” nei confronti dei bagnanti, che possono comunque accedere liberamente alle spiagge e fruire dei servizi.
Il caso di Ostia è quindi un esempio negativo di gestione degli arenili, una gestione col passare del tempo diventa sempre più privatistica.

ED ORA I DATI.
Rapporto tra spiagge libere e stabiliment i
Il comune di Roma ha un’estensione di fronte mare di circa 14 chilometri, così suddivisi:
Spiagge libere o spiagge libere attrezzate 11 15%
Stabilimenti in concessione per la balneazione 60 85%

Rispettivamente l’estensione di fronte mare è la seguente:
Spiagge libere Km 6,6 (45%)
Stabilimenti in concessione Km 8 (55%)
Il dato relativo all’estensione di fronte mare, che sembrerebbe ripartito mediamente tra le due tipologie di balneazione, se analizzato rispetto alle zone urbanizzate di Ostia, cambia completamente e rivela tutta la sua sconcertante realtà. Tratto di arenile (Km 10) tra il confine della Riserva Presidenziale (Lungomare Amerigo Vespucci) e il Porto di Ostia:

Spiagge libere Km 2 (20%)
Stabilimenti in concessione Km 8 (80%)

Ancora più drammatica la situazione nel tratto più centrale di Ostia (oltre che il più cementificato) tra il confine della Riserva Presidenziale al termine di V.le Amerigo Vespucci e il Pontile di Ostia:
Spiagge libere Km 0,4 (6%)
Stabilimenti in concessione Km 6 (94%)

In tutto il litorale, è notevolmente ridotta la possibilità di trovare un varco di accesso in spiaggia disponibile senza dover pagare, ma in particolare nel tratto centrale, occorre camminare anche tre chilometri, lungo recinti ininterrotti di stabilimenti, per accedere alla prima spiaggia libera utile Distanze medie da percorre per gli utenti della Roma lido in discesa dalle varie stazioni urbane per raggiungere le varie poche e affollate spiagge disponibili:
stazione sp. libera distanza in Km largh. Spiaggia
Lido Centro p.le Magellano 1 ml 150
Colonia Marina 1,3 ml 86
p.za Canotti 2,0 ml 100
Stella Polare p.za Canotti 0,6 ml 100
p.le Magellano 0,8 ml 150
Camping Internazion. 4,3 ml 110
Castelfusano p.za Canotti 1,4 ml 100
Camping Internazion. 3,4 ml 110
Colombo p.za Canotti 2,6 ml 100
Camping Internazion. 1,7 ml 110
Se andiamo a vedere invece quanto sono estesi alcuni stabilimenti balneari adiacenti alle spiagge in questione ecco il risultato:
Stabilimento Larghezza
Ministero Difesa ml 136
Kursaal ml 147
il Capanno ml 203
Lido Beach ml 290
Plinius ml 340
Vecchia Pineta ml 345
Marechiaro ml 360
Tibidabo ml 452
Nuova Pineta ml 480

Abbiamo provato a fare due conti sui dati in possesso relativi all’affluenza dei bagnanti e come è ripartita in base allo spazio e alla capacità di ricezione delle spiagge e degli stabilimenti di Ostia: il risultato si commenta da solo
Affluenza media bagnanti nel litorale di Roma e capienza spiagge
Capienza alta stagione (15/06-15/08)
Stimata giorni feriali 300.000
Stimata festivi 500.000
punte massime festivi 800.000
Superficie totale di arenile disponibile su 14,6 chilometri di costa con profondità media ml 80:
totale Ostia mq 1.168.000
Stabilimenti mq 640.000
Spiagge libere mq 528.000
Capacità ricettiva stimata stabilimenti balneari, compresi utenti giornalieri senza abbonamento a cabine:
bassa 72.000
alta 140.000
Confronto tra arenile disponibile utenti stabilimenti e utenti spiagge libere, comprese Castel Porziano e Capocotta
superficie utenti mq per utente utenti per ml
stabilimenti 640.000 106.000 6,3 13
spiagge libere 528.000 394.000 1,3 59,7

GLI SCANDALOSI CANONI DI AFFITTO DEGLI ARENIL
I canoni che i gestori degli stabilimenti pagano all’Amministrazione sono davvero ridicoli, variando infatti dai 61 € ai 2.280 € al mese: nella gran parte dei casi il costo del canone è inferiore o equivale a quello dell’affitto di un appartamento medio!
Provate a calcolare l’ammontare medio del ricavo stagionale di uno stabilimento. Solo da 100 cabine, affittate a 1.500 euro (ed alcuni ne fanno pagare oltre 3.000!), si ricavano 150.000 € = 300 milioni di vecchie lire! Aggiungete ingressi, lettini, sdraio, ombrelloni, ristoranti, palestre, piscine, caffè, gelati, bibite, ...

Ecco i canoni:
Canoni stabilimenti in concessione, aggiornati al 2001, ai sensi del DM 342 del 1998 “Regolamento recante norme per la determinazione dei canoni relativi a concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative”
Stabilimento canone lire mensile lire mensile euro Mq
Abc Bech 16.737.000 1.394.750 720 5.000
Agip Petroli 14.624.000 1.218.666 629
Ancora 17.265.000 1.438.750 743
Arcobaleno Beach 5.505.000 458.750 236 3.000
Bagni Vittoria 13.892.000 1.457.666 597 5.700
Battistini 11.152.000 929.333 479 5.000
Belsito 15.649.000 1.304.083 673
Bicocca 17.539.000 1.461.583 754
Bonaccia 13.511.000 1.125.916 581
Bungalow 20.632.000 1.719.333 887
Caletta 5.951.000 495.916 256
Capannina A Mare 21.178.000 1.764.833 911
Capanno 23.315.000 1.942.916 1003 14.254
Casetta 19.435.000 1.619.583 836
Circolo Velico 2.614.000 217.833 112
Circolo Velico Azzurra 84 4.824.000 402.000 207
Conchiglia 9.048.000 754.000 389
Corallo 18.318.000 1.526.500 788 14.900
Corsaro 18.226.000 1.518.833 784
Cral Comune Di Roma 14.813.000 1.234.416 637
Cral Min.Grazia E Giustizia 17.739.000 1.478.250 763
Cral Poste Orsa Maggiore 21.241.000 1.770.083 914 10.500
Delfino 7.138.000 594.833 307
Dopolavoro Aci 13.245.000 1.103.750 570
Dopolavoro Atac 19.043.000 1.586.913 819
Dopolavoro Cotral 19.269.000 1.605.750 829
Elmi 9.282.000 773.500 399 5.400
Gabbiano 16.406.000 1.367.166 706
Gambrinus 29.704.000 2.475.333 1.278
Guerrino Er Marinaro 15.509.000 1.292.416 667
Isola Fiorita 19.490.000 1.624.166 838
Istat 19.330.000 1.610.833 831
Kursaal 28.331.000 2.360.916 1.219
Lampare 14.180.000 1.181.666 610 5.390
Lega Navale Italiana 1.422.000 118.500 61
Lido Beach 40.053.000 3.337.750 1.723 18.600
Marechiaro 48.082.000 4.006.833 2.069 30.450
Marinella 28.254.000 2.354.500 1.215
Mariposa 12.633.000 1.052.750 543
Moderno 12.998.000 1.083.166 559
Nauticlub 11.935.000 994.583 513
Nuova Pineta 27.000.000 2.250.000 1.162
Oasi 24.478.000 2.039.833 1.053
Oda Colonia Marina 1.487.000 123.916 63
Peppino A Mare 21.435.000 1.786.250 922
Picenum 21.856.000 1.821.333 940
Playa 27.667.000 2.305.583 1.190
Plinius 13.802.000 1.150.166 594
Rotonda 9.226.000 768.833 397 6.000
Sporting Beach 33.312.000 2.776.000 1.433 16.985
Tibidabo 52.998.000 4.416.500 2.280 22.600
Vecchia Pineta 11.773.000 981.083 506
Vela 14.717.000 1.226.416 633
Venezia 28.112.000 2.342.666 1.209 19.985

Totale Canoni Annui Stabilimenti 977.375.000
Avete capito?
In un anno lo Stato ricava meno di un miliardo dai canoni di affitto Spiagge libere/attrezzate in concessione al comune di Roma
N. Concessione Demaniale canone annuo al Demanio al Comune
Os 11c Lung. Toscanelli 137 1.294.000 129.405 1.165.000
Os 12c Castelporziano 7.715.484 7.715.484
Os 13c Adiacente Stab. Arcobaleno 552.180 55.180 497.000
Os 14c P.Le Sirio 380.000 38.031 342.000
Os 19s P.Le Magellano 1.102.867 110.286 992.581
Os 20s P.Le Canotti 1.102.867 110.286 992.581
Os 21s Fronte Camping Intern. 3.521.078 352.078 3.169.000
Os 6t L.Mare Toscanelli 1.126.469 112.646 1.013.826
Os 13p Tra Il Porto E P.Le Scipione l’Africano 2.523.048 252,304 2.270.744
Terrazza C.Colombo 2.557.000 2.557.000
Pontile Della Vittoria 3.827.000 3.827.000

Chioschi in concessione a privati su spiagge in concessione al Comune di Roma Sono le concessioni “anomale” nate in epoche e circostanze che dovrebbero destare la curiosità della magistratura e delle istituzioni delegate al controllo degli atti delle amministrazioni. Alcune di queste concessioni sono state rilasciate, su proposta della XIII Circoscrizione intorno agli anni 90, a privati “all’interno” di spiagge libere in concessione al Comune di Roma, ed in virtù di “anomale convenzioni” è il privato a svolgere il servizio di sorveglianza e pulizia, ma soprattutto a gestire il noleggio di sdraio, lettini ed ombrelloni su tutto l’arenile (migliaia di mq), pagandone solo alcune decine (l’ingombro netto del chiosco), per strutture a volte abusive o non riportate sulla concessione demaniale.
Spesso il bagnante si trova di fronte a spiagge libere già attrezzate da file di lettini e ombrelloni come se fosse uno stabilimento in violazione delle ordinanze della Capitaneria di Porto e non trovano spazio per fruire liberamente della spiaggia.

N. Concessione Demaniale canone annuo al Demanio al Comune
Os 3b B.M. p.le Canotti 101.300 10.130 91.170
Os 2c C.R. p.le Magellano 506.450 50.650 455.800
Os 11s Jumbo S. L. Castelporziano a d. Fosso Pantano Lauro 506.000 506.000
Os 12p P., B., N. Castelporziano Litoranea Km 7.550 11.456.000 11.456.000
Os 10s S. F. Faber Beach L.re Toscanelli 506.000 506.000
Os 2s S. F. Largo Delle Sirene 307.000 30.780 277.000

Ristoranti bar in area demaniale
N. Concessione Demaniale canone annuo al Demanio al Comune
L.Re Toscanelli 63 (Lido) A. U. 5.026.000 502.600 4.523.400
L.Re Toscanelli 31 (Marechiaro) B. C. 1.584.000 158.400 1.425.600
L.Re Toscanelli 103 (Elmi) Elmi Snc Di M. 6.351.000 6.351.000
L.Re Toscanelli (Marechiaro) D. Snc 1.611.000 161.100 1.449.900

ACCEDERE AL MARE: MICA FACILE!
L’Ordinanza 2002 della Capitaneria di Porto di Roma che regola l’uso delle spiagge e le norme di comportamento, detta alcuni concetti fondamentali spesso confusi e della cui scarsa conoscenza approfittano con molti gestori balneari. A differenza degli arenili in genere, dove, essendo parte del demanio marittimo, il transito e lo stazionamento dei bagnanti è libero e gratuito nel rispetto unicamente delle norme di buon comportamento quali il non sporcare o non esercitare attività abusive, o non transitare con veicoli o accendere fuochi, nell’arenile interno delle concessioni demaniali per stabilimento balneare la situazione è molto diversa, anche rispetto alle altre città italiane. Insomma, pur essendo territorio dello stato, ovvero nostro, di uso pubblico, non alienabile, in cui dovremmo ad es. poterci sdraiare liberamente, nel corso degli ultimi 40 anni si è progressivamente formata una normativa che di fatto non lo consente se non a pagamento.

Ad Ostia questo è il caso di tutti gli stabilimenti balneari. Pertanto oggi la regolamentazione dell’accesso e del transito è tale che se non si è abbonati, o non si paga il biglietto di ingresso, si può accedere solo per il raggiungimento del mare o spostarsi lungo la fascia dei 5 metri (la battigia), ma in nessun caso è possibile fermarsi nella spiaggia dello stabilimento. Ma non bata! Tale “graziosa concessione” ci viene fatta a patto che non ci siano spiagge o passaggi disponibili nel raggio di 50 metri dal confine dello stabilimento stesso! Questa normativa, che nella forma non trova riscontro in quasi nessuna delle altre spiagge italiane, si è consolidata negli anni attorno alla Ostia balneare attraverso l’ovvia volontà dei gestori, gelosi dell’intimità dello stabilimento e l’accondiscendenza dell’autorità marittima locale spesso molto attenta alle esigenze della categoria e poco a quelle dei bagnanti fruitori del mare libero. Abbiamo sperato che il Comune di Roma, competente dal 2001 per la gestione dell’arenile potesse modificare tale privilegio, ma l’ordinanza emanata dal Commissario straordinario Mosino ha confermato totalmente la norma di stampo medioevale. A titolo di guida riportiamo l’elenco degli unici stabilimenti che avvalendosi di tale norma e avendo nelle vicinanze spiagge libere, non dovrebbero, ma potrebbero addirittura vietare l’accesso al mare:

Stabilimento
spiaggia entro 50 metri
Le Lampare arenile S.Agostino
Italia Largo delle Sirene
La Conchiglia Colonia V.Emanuele
Marechiaro P.le Magellano
Delfino P.za Sirio
Belsito P.za Sirio
Plinius P.za Canotti
Tibidabo P.za Canotti
Bungalow Arenile fronte Camping
La Bonaccia Arenile fronte Camping

SPIAGGE LIBERE
Castel Porziano
In ognuno dei sette cancelli che lungo la via litoranea consentono l’ingresso alla spiaggia gentilmente concessa dal Presidente della Repubblica ai bagnanti romani nel 1965, si entra gratuitamente, secondo l’orario di apertura (in genere 8.00/19.00) e a volte anche oltre in occasione di manifestazioni patrocinate dal Comune di Roma e secondo il calendario della stagione balneare. Tutto è e deve essere gratuito, ingresso, parcheggi, docce, w.c, posto medico. Potete portare con voi il vostro ombrellone o la vostra sdraio senza che nessuno possa contestare. Potrete invece consumare un panino o una bibita presso i cinque punti ristoro situati tra le dune e la spiaggia. La responsabilità della sorveglianza a mare è del Comune di Roma con i propri bagnini e in parte con quelli del Consorzio dei Chioschi di Castel Porziano (uno ogni cento metri con pattino e due salvagente) La responsabilità della pulizia è ripartita tra “Multiservizi” s.p.a. (vagliatura meccanica della sabbia); operatori Consorzio (pulizia). La “Multiservizi” cura inoltre per contratto con il Comune di Roma, la manutenzione dei servizi, l’apertura e chiusura cancelli e il controllo e manutenzione delle dune. La spiaggia è una delle più belle del litorale e pertanto anche la più frequentata: non tentate a tutti i costi di arrivare con l’auto dentro i cancelli il sabato e di domenica se non ce la fate ad arrivare prima delle 8.00: troverete tutto esaurito. Vi invitiamo, anche se comporterà un po’ di attesa, a prendere il treno della Roma-Lido e poi l’autobus 061 alla stazione “Colombo”: viaggerete leggeri e potrete sempre noleggiare con poca spesa un ombrellone e una sdraio.

Attenzione a non calpestate le dune, anzi segnalate se qualcuno lo fa, rischia di compromettere per sempre una vegetazione che da migliaia di anni rende unica Castel Porziano.
Capocotta
Così come Castel Porziano per la spiaggia di Capocotta divisa in cinque ingressi con altrettanti chioschi in legno, valgono le stesse regole e precauzioni, la stessa assoluta gratuità La differenza è che non essendoci la “Multiservizi” e i bagnini del Comune di Roma, la sorveglianza a mare e la pulizia della spiaggia sona a carico del Consorzio di Capocotta e dei rispettivi operatori. Qui potrete entrare durante tutto l’anno essendo il servizio dei chioschi una vera e propria ristorazione. Vale la pena ricordare che essendo all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano le raccomandazioni di tutelare e no danneggiare le dune e la vegetazione in genere sono ancora più pressanti e vincolanti vista la presenza di un decreto Ministeriale e relative norme di salvaguardia e sanzionatorie. Le altre spiagge libere
Spiagge di P.le Canotti, P.le Magellano, P.za Sirio, Colonia Vittorio Emanuele, Faber Beach e tutto l’arenile di Ostia Ponente.

In tutte le spiagge sopra indicate valgono le seguenti regole:
- ingresso totalmente gratuito
- nessun obbligo di noleggio ombrelloni e sdraio
- facoltà di posizionarsi in qualunque angolo libero della spiaggia (non sui 5 metri della battigia)
- nessuna limitazione di orario.

In quasi tutte troverete dei chioschi, a volte solo per bibite e panini, a volte anche la possibilità di noleggiare ombrelloni e sdraio, ma attenzione può avvenire solo su richiesta e non si possono posizionare ombrelloni e lettini vuoti in attesa di clienti come negli stabilimenti. La sorveglianza e la pulizia, in virtù delle ultime convenzioni stipulate spettano ai gestori dei chioschi. Concludiamo la carrellata della situazione attuale ricordando con non poca invidia e amarezza, come nel resto di Italia e in tutta l’Europa balneare, andare a vedere il mare o fare il bagno, sia cosa naturale e priva di difficoltà, balzelli, vincoli o imposizioni come ad Ostia. Francia, Olanda, Spagna, Danimarca, Belgio, Germania: le loro spiagge sono il nostro riferimento, chiunque di voi le visiterà tornerà con diverso spirito e speriamo con voglia di lottare per riprenderci il mare che ci appartiene e che norme antiquate, di stampo medioevale hanno concesso in esclusiva a poche decine di soggetti della cosiddetta “Imprenditoria Balneare”, con la complicità di una classe politica e delle istituzioni “distratte”.

PICCOLO GLOSSARIO
Spiaggia libera
Qualsiasi arenile su cui non gravano concessioni demaniali a privati e controllata dalle amministrazioni. E’ sempre segnalata la possibilità di balneazione per la qualità delle acque o la presenza o meno della sorveglianza a mare.
Spiaggia libera attrezzata
Come le spiagge libere, con in più la presenza di punti ristoro o noleggio attrezzature gestiti da operatori in convenzione con i comuni che sono concessionari delle spiagge stesse.
Spiagge non assistite (fuori dai tratti urbani)
Non sono presenti ad Ostia (purtroppo), i tipici tratti di costa selvaggia dove parlare di balneazione è improprio. Qui ognuno può accedere nel rispetto delle bellezze naturali e non c’è nessuna assistenza.
Arenile
La superficie sabbiosa in genere.
Battigia
Striscia di 5 metri tra la zona della risacca e l’arenile, riservata al transito dei bagnanti e dei mezzi di soccorso: su di essa nessuno può e deve stazionare, ne giocare a pallone e similari, né tanto meno possono essere posizionati ombrelloni, sdraio neanche negli stabilimenti. Sono norme nazionali delle Capitanerie di Porto che tra l’altro impongono il divieto di apporre recinzioni perpendicolari al mare nella battigia.
Demanio Marittimo
Il vero e proprio suolo dello stato, come le montagne, che è di proprietà di tutti noi. A volte (a Ostia sempre) è concesso temporaneamente a privati o amministrazioni locali, ma in genere è inalienabile. Su di esso vigila l’Autorità della Marina (Capitaneria di Porto) ed è amministrato dal Ministero delle Finanze attraverso gli Uffici Demaniali.
Concessione Demaniale
Atto formale con cui lo stato attraverso le istituzioni delegate (ad Ostia Il Comune di Roma) rilascia e rinnova (su richiesta degli interessati e secondo regole stabilite) permessi di uso in genere per una migliore fruizione pubblica coniugata ad una attività remunerativa. La durata è variabile da un anno a sei anni ed oltre, ma sempre temporanea, e legata la rispetto della concessione stessa e delle strutture contenute nelle forma e nella destinazione. AD Ostia è avvenuto esattamente il contrario: le concessioni possono considerarsi perenni(alcuni ne godono da 70 anni), i rinnovi sono sempre avvenuti in un clima di assoluta riservatezza tale da scoraggiare il “malintenzionato” che avesse avuto la sventura di partecipare (alla scadenza della concessione) all’eventuale bando (chi l’ha visto?) e le destinazioni, le strutture sono variate al punto che delle originarie concessioni rimane poca cosa.
COSA FARE SE....
Non vi fanno entrare nello stabilimento per andare al mare
Ad esclusione dei pochi stabilimenti che confinano con una spiaggia, avete il diritto di entrare gratuitamente, raggiungere il mare per la via più breve o quella che vi indicheranno (anche passeggiando lentamente) e decidere se fare il bagno o spostarvi a destra o sinistra percorrendo la fascia dei 5 metri della battigia. In caso di resistenza potete dire al personale dello stabilimento che non vi vuole fare entrare quanto segue: lei sta violando l’art. 8 dell’ordinanza 2001 del Comune di Roma nonché l’ordinanza n. 18/2002 della Capitaneria di Porto di Roma, se insiste telefono alla Capitaneria e ai Vigili Urbani. Chiedete il nominativo del responsabile dello stabilimento e procedete ad un denuncia circostanziata o spedite un esposto (vedi modulo allegato), oppure recatevi presso la vicina caserma dei Vigili Urbani di Lungomare Toscanelli e sporgete denuncia formale.
Vogliono farvi pagare il biglietto di ingresso
Come sopra
Non vogliono farvi uscire dallo stabilimento
Come sopra
Volete veder il mare ma lo stabilimento è chiuso e la spiaggia libera è lontana
Non c’è alcuna legge che permette a qualcuno di impedire l’accesso al mare fuori della stagione balneare Pertanto i gestori devono lasciare la possibilità di accesso e se trovate chiuso è l’occasione di denunciare l’accaduto a a Vigili Urbani, Comune di Roma, XIII Municipio e Capitaneria di Porto di Roma.
Volete andare in spiaggia a pescare ma non sapete dove entrare
Come sopra
Tra uno stabilimento e l’altro ci sono divisori perpendicolari al mare più alti di 90 cm che impediscono la visuale o penetrano nella fascia dei 5 metri della battigia Procedere appena possibile a denuncia circostanziata come negli altri casi per violazione all’art. 6 dell’Ordinanza di balneazione 2001 del Comune di Roma nonché dell’Ordinanza di Balneazione n. 18/2002 della Capitaneria di Porto di Roma.
Non sono esposti all’ingresso dello stabilimento idonei e leggibili cartelli obbligatori che autorizzano l’accesso attraverso lo stabilimento, ai sensi delle Ordinanze di balneazione 2001, o peggio ancora non è esposta l’Ordinanza stessa.
Grave violazione dell’art 2 dell’Ordinanza di balneazione del Comune di Roma e dell’Ordinanza di Balneazione n. 18/2002 della Capitaneria di Porto di Roma. Fate notare alla biglietteria la grave carenza, pretendete di leggere le Ordinanze e in ogni caso, meglio se con un testimone, procedete a esposto o segnalazione .
Ombrelloni o le sdraio sono troppo vicini al mare o troppo vicini tra loro
Violazione del paragrafo 1 comma 6 della Delibera di Giunta Regionale Lazio n. 1058 del 17 luglio 200, nonché dell’art. 4 lettera d) dell’Ordinanza di Balneazione del Comune di Roma del 2001. La distanza deve essere di 4,5 metri dall’asse di ogni ombrellone e 6 metri da una fila all’altra. Non sono ammesse deroghe se non riportate con planimetria e comunque citate sull’ordinanza stessa. Ultime notizie: la giunta regionale del Lazio, presieduta da Francesco Storace (AN) ha peggiorato la situazione concedendo una riduzione della distanza, che ora è di 2,5 metri: grazie Storace!
La spiaggia è sporca
Come riportato in precedenza la pulizia delle spiagge libere è a carico del Comune di Roma ed in particolare del XIII Municipio che può avvalersi di gestori di servizi di ristoro e relativi chioschi in convenzione (segnalati dal cartello: spiaggia libera attrezzata comunale), del personale delle cooperative o dei consorzi stessi operanti sulla spiaggia. Quindi se la spiaggia è sporca non esitate a inviare una segnalazione o un esposto circostanziato ai soggetti responsabili: Comune di Roma, XIII Municipio, Vigili Urbani XIII Gruppo.
Manca la sorveglianza a mare
Ogni cento metri di arenile ci deve essere una postazione di salvataggio con un operatore abilitato, dotato di:
- maglietta con scritto in maniera ben visibile “ salvataggio”
- fischietto
- pattino o battello rosso con riportato la scritta “ salvataggio e il nome dello stabilimento”
- due salvagente anulari di cui uno munito di una corda di almeno 30 metri
- una gaffa
In caso di inosservanza di tali importanti obblighi fate notare la carenza al personale dello stabilimento o della spiaggia libera attrezzata e se si ripete, non esitate a segnalare la cosa o presentare una denuncia vera e propria: non si scherza con la sicurezza a mare
Non rilascio della ricevuta fiscale per la cabina o l’ingresso o altro
Gravissima violazione della legge dello stato per “frodi fiscali”. Meglio chiamare subito la Guardia di Finanza o inviare una segnalazione. Ne vale della nostra reputazione e ne risentono le nostre tasche: il minore gettito fiscale dovuto alle tasse eventualmente non pagate dai gestori degli stabilimenti poi lo compensiamo noi!
Non ci sono accessi per disabili fino alla battigia
Si tratta di una violazione grave della famosa legge 104 del 1992 e delle citate ordinanze di balneazione del 2001, ma soprattutto dei diritti della persona. Uno stabilimento da evitare.
INDIRIZZI UTILI
Modulo tipo per segnalare o protestare
I possibili destinatari sono tanti, ma decidete voi: se volete dare un carattere politico alla protesta scrivete a tutti, altrimenti, per una semplice segnalazione o esposto scrivete direttamente ai responsabili degli uffici. Se la cosa è particolarmente grave aggiungete i Carabinieri o la Polizia

Al Sindaco del Comune di Roma
All’Assessore LL.PP del Comune di Roma
Al Dirigente della V U.O. IX Dip. Comune di Roma
Al Presidente del XIII Municipio
Al Direttore del XIII Municipio
Al Comandante della Capitaneria di Porto di Roma
Al Comandante dei VV.UU XIII Gruppo
oggetto: segnalazione violazione alle Ordinanze di Balneazione 2001/2002
Il Sottoscritto ... nato a ... il ... e residente a...
in via ... segnala/ denuncia che il giorno ... alle ore ... presso la spiaggia libera /lo stabilimento ... sito ad Ostia al civico ... di Lungomare ...
è accaduto quanto segue / ha riscontrato la seguente violazione:
(Si riportano a titolo esemplificativo alcune delle situazioni più frequenti, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo!):
volevo entrare gratuitamente per raggiungere il mare come previsto dalle norme in vigore nel Comune di Roma, ma non mi è stato consentito (specificare da chi) con le seguenti motivazioni e il seguente comportamento. ...
ho riscontrato che non erano esposte le ordinanze di balneazione 2001, ovvero no erano esposti i cartelli riportanti le scritte che autorizzano l’ingresso gratuito presso gli stabilimenti balneari per il raggiungimento del mare. ...
volevo andare a fare una passeggiata in spiaggia ma non c’era possibilità di entrare perché tutti gli ingressi erano chiusi e non c’era nessuno a cui rivolgersi. ...
non era presente come prevista dalle norme in vigore la sorveglianza a mare, ovvero era carente di ... ...
la spiaggia era sporca per la presenza di rifiuti di tipo ... ...
non c’era il passaggio attrezzato per disabili in aperta violazione della normativa vigente e non sono potuto andare al mare
In ogni lettera, se volete una risposta, indicate la richiesta ai sensi della L. 241/92. Dovreste avere risposta entro 30 giorni.

Seguono gli indirizzi e i numeri di fax delle istituzioni, degli uffici e delle autorità che in un modo o nell’altro sono competenti in materia di spiagge e mare. Se volete segnalare abusi o disservizi inviate loro un fax o una raccomandata.
Procura della Repubblica
Fax 06-39736135
p. Clodio 00195 Roma
Patrizia De Angelis, Presidente Commissione Riserva Statale Litorale Romano Fax 06-57228577
V. Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma

Emilio Del Mese, Prefetto di Roma
Fax 06-69797390
v. IV Novembre 119/a 00187 Roma
Rolando Marinelli, Com.te XIII Gruppo Polizia Municipale tel. 0667696190/91, fax 06-5672413
Lungomare P. Toscanelli 137, 00121 Roma

Corpo Forestale Stato, Riserva Statale Litorale Romano
Fax 06-56470336

v. della Villa di Plinio. Castel Fusano di Ostia, 00124 Roma

Aldo Zanetti, Com.te Polizia Municipale Roma

Fax 06-6784255

F. Lo Sardo, Com. te Capitaneria di Porto di Roma
Viale Traiano 72 - 00054 Fiumicino
tel.06656171 fax 0665617303

Fino all’anno scorso era presente ad Ostia una utilissima, attivissima e tempestiva sezione staccata per il controllo del litorale di Ostia, improvvisamente è stata soppressa.

XIII Municipio Direttore
Uscente: Franco Finzi
via Claudio 1 – 00122, tel. 0669613401


È sua la responsabilità amministrativa del corretto andamento del Municipio e di tutti i servizi da esso erogati, quindi anche delle spiagge libere o degli abusi edilizi degli stabilimenti balneari. Non esitate a telefonare o segnalare, in fondo è un dirigente stipendiato dal comune appositamente per far funzionare il Municipio.
XIII Municipio Dirigente UOAL
(Unità Organizzativa Ambiente e Litorale)

Uscente: Franco Finzi
via Martin Pescatore – 00121,
tel 0650930946 fax 0650930929


E il responsabile, dopo il Direttore del Municipio, delle spiagge libere e del verde cittadino di Ostia.
Davide Bordoni, pres. XIII Municipio
Piazza della Stazione Vecchia 26 – 00122
tel. 0669613222 fax 065627648


In campagna elettorale e più volte in consiglio ha promesso di fare il possibile per render il mare visibile e fruibile in qualità di massimo responsabile politico della coalizione di destra che governa il XIII Municipio dal 2001. Cosa è successo dopo queste promesse?
Chiedetelo al Presidente.
Walter Veltroni
Sindaco Comune di Roma
Piazza del Campidoglio 1, tel. 0669941531/2/3/4 fax 066784239

Regione Lazio
via Cristoforo Colombo 212 00147 Roma
centralino 0651681
Marco Verzaschi (Assessore Ambiente)
tel. 0651686134, fax 0651683046
Armando Dionisi (Assessore Urbanistica)
tel. 0651686146, fax 0651688861

La competenza della Regione è fondamentale per la tutela ambientale delle coste, per i vincoli paesaggistici, gli strumenti urbanistici inerenti gli arenili, le decadenze delle concessioni o i rinnovi e i rilasci. In pratica sono loro che devono ancora decidere se e di quanto aumentare il canone di concessione demaniale, se e come tutelare ulteriormente dalle edificazioni le coste del Lazio attraverso normative più restrittive, se e come intervenire in merito agli strumenti urbanistici dei comuni al momento dell’approvazione finale in regione, se e quando consentire alla revoca o alla decadenza da una concessione demaniale per inadempienze o violazioni per procedimenti avviati dai comuni competenti, se e quando approvare il Piano delle Coste della Regione Lazio ed infine vigilare sulla corretta applicazione delle deleghe ai comuni in materia di nullaosta ambientali.

Carabinieri di Ostia
via dei Fabbri Navali 27 - 00122 Roma
tel. 065601902


Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri (NOE) Tel. 0666035000
Polizia di Ostia
via G. Zerbi 98 - 00122 Roma
tel. 065636011
Guardia di Finanza di Ostia
via Fiamme Gialle 14/16 – 00122 Roma
tel. 06561861
Assobalneari Ostia
viale Paolo Toscanelli 66 – 00122 Roma
tel. 065622787 fax 065600261

Associazione di categoria di una larga parte di stabilimenti di Ostia In merito a manufatti in muratura sulla spiaggia, visuali a mare occultate e ingressi gratuiti nei loro stabilimenti sono i referenti a cui indirizzare richieste di chiarimento e perplessità. Non esitate a scrivere con dovizia di particolari.
Sindacato Italiano Balneari Ostia
Lungomare Lutazio Catulo 3 – 00122 Roma
Tel. Fax 0656471007

Molti stabilimenti aderenti a questa Associazione (che rappresenta gli altri non iscritti alla precedente associazione) a onor del vero sono rimasti quasi immutati nel corso degli anni e in molti di loro il mare si vede, ma per il resto vale quanto sopra.
Per qualsiasi segnalazione o richiesta, non esitate a contattarci:
GRUPPO VERDI REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 0665932231, fax 0665000760, 24h 0665932234
lazio@verdinrete.it - Web Site
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